Come possiamo migliorare il nostro modo di fotografare?
Ci sono ricette per fare foto di impatto e apprezzate? Ci sono delle regole che se applicate possono dare una forza al nostro prodotto fotografico? Sicuramente la passione, la pratica, la familiarità con il mezzo e in confronto con gli altri fanno molto. Ma anche esercitarsi su alcuni aspetti specifici può aiutare la nostra fotografia con poco sforzo. Risultati garantiti, lo strumento non è importante, anche un telefono va bene.
1) ISOLARE – La semplicità fotografica premia sempre. Fotografare un singolo elemento isolato da un contesto aiuta l’osservatore a comprendere l’oggetto del nostro fotografare. Impariamo ad eliminare fotograficamente il superfluo: tutto quello che non interessa come contenuto all’interno della foto. Concentriamoci sugli elementi che consideriamo importanti, ci accorgeremo allora come la semplicità visiva non corrisponde quasi mai ad una semplicità di realizzazione e su quello servirà allenarci.
2) COMPORRE – Una volta che abbiamo isolato l’oggetto del nostro guardare da tutto quello che disturba, impariamo a posizionarlo nel nostro fotogramma utilizzando una delle tante regole di composizione che vengono insegnate. La più semplice è la “regola dei terzi”, se non la conoscete, Wikipedia può aiutare. Comporre aiuta a rendere più incisivi e riconoscibili gli elementi presenti.
3) PUNTI DI VISTA – Esercitiamoci a cambiare il punto di vista. Osservare il mondo da “altezza occhi” può molto spesso risultare banale, proviamo a sdraiarci, salire su sedie o panchine. O più semplicemente abbassandoci ad altezza bambino: tornare a vedere il mondo da quella dimensione con occhi da adulto ci regalerà prospettive insolite.
4) SCATTARE MENO – Il digitale ha fatto lievitare il numero di scatti che normalmente un essere umano produce, facendo diventare molto spesso la fotografia un fatto statistico. Il grido di battaglia spesso è “scatto tanto qualcosa di buono verrà…”. Esercitiamoci invece a fare poche foto ma “sicure” o per lo meno “sentite”. Torniamo ai tempi in cui ogni foto costava in termini di sviluppo e stampa, sicuramente guadagneremo in termini di consapevolezza fotografica.
5) RIMANERE FERMI – Se facciamo foto per strada alleniamoci a scegliere un posto e studiarlo in tutti i suoi aspetti, macinare chilometri in fotografia non aiuta molto, si guarda molto ma si osserva poco. Si ha poco tempo per entrare in empatia con il circostante e capire le sue dinamiche. Diamoci un compito, cerchiamo tutto quello che ha un certo colore o una determinata forma, impariamo ad osservare con attenzione alla ricerca di qualcosa, e poi applichiamo le regole soprastanti.
6) LEGGERE LA LUCE – Tutti ci insegnano che la fotografia è fatta di luce (anche in senso etimologico), ma l’abbiamo mai capita veramente la luce? Sappiamo riconoscere a sensazione la parte meno illuminata e quella con più luce nel nostro guardare fotografico? Allenarci a studiare l’ambiente circostante, capirne la luce e le sue gradazioni ci permette di esporre meglio e in maniera più creativa.
7) OSARE – Alleniamoci ad essere originali, il banale lo vedono tutti. Cerchiamo di mostrare un mondo differente, divertente, creando relazioni logiche tra elementi di per sé distinti. Rovesciamo la realtà, osserviamola nei sui riflessi. La follia e l’originalità aiutano sempre a rendere la vita più interessante, compresa la nostra vita fotografica.
8) PARLARE CON LE PERSONE – Proviamo a sforzarci a chiacchierare con gli sconosciuti per strada, specie se siamo timidi. Andiamo oltre la superficie di quello che vediamo. Facciamoci raccontare luoghi, storie e vite. Ne derivano sempre ottimi spunti specie per chi vuole andare oltre le semplici immagini.
9) SCATTARE SENZA GUARDARE – E’ allenamento in parte creativo, in parte utile. Gli inglesi lo chiamano “shoot from the hip”, scattare dal fianco, che è in pratica quello che si deve provare a fare, portare la macchina al fianco e cercare di indovinare cosa si sta inquadrando. Con un po’ di pratica si riesce a mirare correttamente senza guardare con quel pizzico di sorpresa dato dagli errori, dallo scattare da un’altezza differente (vedi il punto 3) e da originalità compositive imprevedibili. E non da ultimo permette di scattare in situazioni in cui essere visti potrebbe essere un problema.
10) SCEGLIERE – Alleniamoci a scegliere. Il dramma di ogni fotografo: scelgo le foto che piacciono a me, quelle che so piaceranno agli altri (e si scopre che spesso “io e gli altri” non sempre coincidono), quelle che piacciono a mamma o quelle giuste per l’uso che ne devo fare. La risposta giusta spesso è un mix tra tutte, ma cerchiamo di guardare le nostre foto sempre come “esterni” distaccandoci dal contesto in cui le abbiamo scattate e valutandole semplicemente per quello che mostrano. Tutto quello che non si vede in foto, se non lo abbiamo in qualche maniera visivamente evocato, non esiste.
[Stefano Corso]
Articolo pubblicato su RaiNews