Questo articolo non ha velleità artistiche, ma solo l’intenzione di mostrare e sperimentare una tecnica, chiamata Cinematographics. Tecnica che non e’ mia, ma e’ stata mostrata sul Web da Jamie Beck. Si tratta di fotografie con alcune parti in movimento.
Avendone subito il fascino ho deciso di provarla per vedere che effetto poteva fare e quali potevano essere le difficoltà nella sua realizzazione. Paradossalmente la fase di postproduzione è la più semplice…
La difficoltà è nell’immaginare il risultato finale in fase di ripresa. Si tratta in sostanza di girare dei brevi video e poi renderne fissa una parte come se si trattasse, e lo è, di una foto.
Più la parte in movimento è minima, ma evidente più la suggestione e il disorientamento aumentano nell’osservatore.
L’impresa più ardua è quello di generare un loop, in modo che la sequenza sia senza fine, ed e’ su quello che ho trovato in assoluto piu’ difficolta’ nella realizzazione e ancora nessuna soluzione definitiva su come superare il problema.
Il risultato finale sono delle Gif Animate, per definizione a 256 colori. E’ necessario quindi procedere ad una Color Correction volta a ridurre al mimino il fastidio dovuto alla mancanza di colori nel risultato finale.
Non è mia intenzione tenere segreta la tecnica, anche perchè io stesso, seppure avendo qualche idea di base ho trovato un tutorial serio su internet. Semmai scrivetemi e, se avete voglia di sperimentare qualcosa insieme con idee differenti dalle mie, la posso condividere volentieri in italiano… sempre che non troviate il tutorial.
Fornisco qui solo alcuni ingredienti: soggetti giusti, un cavalletto, un video di partenza, photoshop, qualche action personalizzata di color correction e un po’ di fantasia.
Tutte le immagini sono state girate in una mezza mattina domenicale di qualche settimana fa a Villa Torlonia a Roma.
Ho scoperto con mi a sorpresa che girare video per questa tecnica di rende praticamente invisibile. A differenza delle foto, puoi puntare l’obiettivo in faccia alle persone senza che si accorgano di nulla… dato che si aspettano che da una macchina fotografica su un cavalletto vengano fatte foto e non video e che l’operatore abbia un minimo di interesse in quello che sta riprendendo. E poi, per motivi a me ancora oscuri, i video imbarazzano meno delle foto…
Qui calcolando male i tempi quasi mi bagnavo la macchina. Per molte delle foto per diminuire la profondità di campo e aumentare la fluidità dei frame ho dovuto utilizzare un filtro ND400, data la troppa luce presente.
Questo e’ un mio autoritratto in volo…
E’ stata usata per tutti i risultati qui mostrati una Canon 5D Mark II e un Canon 24-105 f/4 IS.
Se la tecnica e risultati vi incuriosiscono scrivetemi vi posso fornire delle indicazioni ulteriori e magari organizziamo per provare, tempo mio permettendo, qualcosa insieme con altri soggetti e differenti idee.
[Stefano Corso]